Nella nostra montagna non c’è spazio per i lupi, noi non abbiamo San Francesco che ci difende!

Il signor  Nereo malgaro della montagna di Campolongo, ha  moglie e figli che condividono la sua passione per la cura degli animali e del territorio ed è basandosi su questi  valori che ha avviato un’azienda di successo.

La qualità dei suoi animali non è certificata ma è certamente ottima perché pascolano e vivono liberi all’aperto giorno e notte  tutto l’anno .

Appena sarà possibile si ripropone  di lasciare libere al pascolo anche le vacche da latte per poter produrre dei  derivati come quelli che si facevano nei tempi andati.

Ricordo che zio Antonio , buongustaio e grande intenditore,negli anni 50 del secolo scorso acquistava tutto il burro che il sig. Costa produceva in malga nei primi 15 giorni di giugno e lo conservava sotto sale per poterlo utilizzare tutto l’anno .

Io sto aspettando con impazienza che il sig. Nereo possa dire con orgoglio:

Se volete ritrovare i sapori di una volta a Maggio non perdete l’occasione d’acquistare il nostro burro

 

Io spero  sempre di poter diventare un suo affezionato cliente ma temo che questa bella illusione sia già finita perché il signor Nereo dopo gli ultimi incidenti ,per paura del lupo ,abbandonando una scelta di sviluppo aziendale sicuramente vincente, ha deciso di riportare gli animali in campagna.

Ernesto Scramoncin

RECUPERO DEL TERRITORIO MONTANO DI CAMPOLONGO SUL BRENTA

 

Giuseppe Bonato con l’aiuto della moglie e dei figli ha ridato vita e bellezza a Coltegno ,un sito che senza il loro intervento era  destinato al degrado  come è avvenuto in Pre.

Questi  luoghi che da piccolo ho molto detestato perché mi isolavano dal mondo ora per lo stesso motivo mi affascinano e sono molto grato a  coloro che se ne prendono cura.

Come si cambia nella vita !

Tra l’alta vegetazione si intravvedono le verdi acque del Brenta ,ma non ci  sono più le frotte di ragazzi che giocano.

Ernesto Scramoncin

Dell’osteria dei Caile è rimasta solo la scritta VINO

Rimangono vivi i ricordi e rivedo:

il volto dell’anziana Signora un po’assopita vicino alla stufa sulla quale faceva bella mostra la grande pentola di fagioli.

la grande stanza dal soffitto basso arredata in modo spartano : vecchi tavoli marrone  lisci e squadrati, sedie massicce impagliate , una credenza dove stavano  bicchieri, quarti, litri e mezzi litri belli pesanti dalla sobria linea rotonda.

Non mancavano mai gli avventori del posto ,col mezzo di vino sul tavolo , sempre impegnati in accese discussioni tanto che il governo veniva fatto e rifatto tutti i giorni .

La domenica sera per  mangiare i fagioli con la salsa bisognava arrivare per tempo perché eravamo in tanti ad apprezzare quel semplice menù (fagioli, soppressa e formaggio) .

La salsa  era preparata in gran segreto  con la massima cura in settimana in quantità ben definita  e richiedeva molto tempo, anche i fagioli dovevano borbottare a lungo molto piano.

La signora Maria Teresa ,mamma di Raffaelle della Bella Capri, negli anni 60 è venuta a Bassano con tutta la famiglia e per prima ci ha portato una buonissima pizza.

Da allora nel nostro territorio sono sorte pizzerie come funghi ed è sparita la tipica osteria veneta servita in modo semplice a prezzi ragionevoli  con cucina di qualità basata sui nostri piatti tradizionali sempre pronti: trippa ,cotechino ,fagioli, polenta, soppressa ,formaggio…

Sono certo che la Signora Nea che era così attenta ai suoi clienti prima o poi troverà sulle rive del Brenta  a chi trasmettere la sua grande arte e passione e finalmente noi, gente comune, potremo riavere la nostra osteria con cucina e tornare a riappropriarci delle nostre migliori tradizioni.

Ernesto Scramoncin