COSA CI POSSIAMO ASPETTARE IN VALBRENTA DOPO L’INCENDIO DELLA GEOTEX ?

data: 4 giu 2020, 10:06

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Oggetto: Aria fritta

Gentile Signora Nichele, l’altra sera quando sono arrivato alla centrale di Campolongo erano in tanti a guardare gli ultimi fumi dell’incendio, a commentare la puzza che ancora si sentiva nell’aria  a parlare delle possibili conseguenze per la vallata (a distanza di giorni mi sembra che l’Arpav  non  sia interessata a rendere di dominio pubblico o di facile consultazione i valori di inquinamento nella zona) ma quello che più mi ha colpito è che mi è stato riferito  che parecchie persone di Campolongo  sono andate dal sindaco Ferazzoli con una petizione per impedire la costruzione di un nuovo capannone per lo stoccaggio  dei prodotti della Geotex  in contrada Zannini , e si sono sentiti rispondere che per lui non c’erano problemi ,anzi si diceva interessato alla industrializzazione della zona e di tutta la valle.

L’ Austria che sapeva amministrare bene i territori , ha sempre favorito la coltivazione del tabacco perché non richiedeva grandi spazi ma solo molta manodopera .

Oggi  basta guardare i terrazzamenti, è una grande pagina di storia  a cielo aperto che insegna che la creazione di posti di lavoro si deve ottenere con uno sviluppo sostenibile del territorio.

Io non posso crederlo ma se fosse vero quello che mi è stato riferito,vorrebbe dire che quello che ci siamo detti al telefono o quando ci siamo incontrati può considerarsi solo dell’aria fritta.

Non è possibile in una valle votata al turismo , andare incontro a una ulteriore devastazione del territorio con la costruzione di nuovi capannoni , e a un via vai di trasporti impossibili  anziché preoccuparsi dell’abbellimento e della riqualificazione del tessuto urbano esistente ricavando bar,ristoranti ,centri culturali ,strutture sportive, aziende basate su moderne tecnologie. 

Nell’augurarmi di ricevere una sua risposta positiva,la ringrazio e porgo  distinti saluti

Ernesto Scramoncin

Forse  diversamente da come scrivevo al sindaco Illesi  il  12/02/2013  i tempi non sono ancora maturi per pensare che la nostra vera ricchezza è il paesaggio, e anche se in seguito per quanto mi toccava da vicino ho scritto che la speranza è sempre dura a morire , oggi, dopo circa trenta anni di paziente impegno che voleva passare oltre le bugie ,la miopia ,l’arroganza delle varie amministrazioni e dei vicini  con donne che arrivano anche a sceneggiate isteriche ho perso quella speranza .

E’ una grande delusione , per mia fortuna ho imparato a  vivere senza  rabbia e rancore che  si sa avvelenano l’anima.

ulteriori informazioni al link sottostante:

IL MIO PAESE CAMPOLONGO SUL BRENTA POTREBBE DIVENTARE UN PAESE BELLISSIMO SE SOLO SI AVESSE IL CORAGGIO DI DISCUTERNE PUBBLICAMENTE 29 Giugno 2014